La volontà di ridefinire le linee di confine tra ambiente e architettura, tra territorio e paesaggio, tra linguaggio e funzione,  è il motore che muove la ricerca dello studio, questa si  pone ogni volta la messa in discussione degli assunti progettuali  e  il ridisegno del "campo" ove indagare per scegliere la "soluzione" progettuale.
Nel corso di questi anni ci siamo interrogati, anche attraverso lo scambio di esperienze con architetti protagonisti della scena architettonica, sul ruolo dell'architettura quale elemento che ridefinisce continuamente la forma della realtà naturale che ci circonda.  Questa nostra riflessione ci spinge a guardare,  anche nella nostra pratica quotidiana della professione, al progetto d'architettura come a un'operazione culturale che deve sempre includere nei suoi processi la relazione complessa con le logiche e le dinamiche naturali.


"Cio che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica.
Di gran lunga più inquietante è che l'uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo.
Di gran lunga più inquietante è che non siamo ancora capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditante,
un confronto adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca" .
"M.Heidegger"
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